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“Uno Stato di Coscienza con Caratteristiche sia dello Stato di Veglia che del Sogno Non-Lucido”

Obiettivi: La ricerca mirava a trovare correlati fisiologici del sogno lucido. Questo tipo di sogno è uno stato dissociato che combina aspetti del sonno REM e della veglia. La ricerca ha mostrato che le modifiche elettrofisiologiche durante il sogno lucido sono significative, soprattutto nelle aree frontali del cervello.

Design: È stato registrato un EEG a 19 canali durante cinque notti per ciascun partecipante, inducendo episodi lucidi tramite autosuggestione prima di addormentarsi.

Ambiente e Partecipanti: La ricerca è stata condotta nel laboratorio del sonno della Università di Francoforte con sei studenti volontari allenati a diventare lucidi e a segnalare la loro lucidità attraverso movimenti oculari.

Risultati: Il sogno lucido presenta attività simile al sonno REM nelle bande di frequenza δ e θ, ma maggiore attività nella banda γ, con il picco attorno ai 40 Hz, principalmente nelle regioni frontali e fronto-laterali. La coerenza tra le diverse aree del cervello durante il sogno lucido è simile a quella della veglia e superiore a quella del sonno REM.

Conclusioni: Il sogno lucido rappresenta uno stato di coscienza ibrido con caratteristiche distinguibili e misurabili rispetto alla veglia e al sonno REM, particolarmente evidenti nelle aree frontali del cervello.

Metodi: Ventuno studenti universitari sono stati formati per diventare lucidi. Dopo quattro mesi, sei di loro sono stati invitati al laboratorio del sonno. Gli EEG sono stati registrati per 2-5 notti per ciascun soggetto. Le analisi hanno riguardato la potenza e la coerenza del segnale EEG.

Risultati: Tre dei sei partecipanti sono riusciti a diventare lucidi nel laboratorio, grazie all’autosuggestione e non mediante dispositivi di induzione. Hanno segnalato la loro lucidità attraverso specifici movimenti oculari orizzontali.

Questa ricerca ha approfondito gli aspetti elettrofisiologici del sogno lucido, mostrando che rappresenta uno stato unico di coscienza, differente sia dalla veglia sia dal sonno REM tradizionale.

Conquista della Lucidità: I sogni lucidi in laboratorio si sono verificati nelle prime ore del mattino durante le prime due notti. La durata esatta della lucidità era difficile da misurare, suggerendo che gli studi futuri dovrebbero avere soggetti che segnalano l’inizio e la durata dei loro episodi lucidi.

Analisi della Potenza:

La potenza del sogno lucido somiglia al sonno REM a frequenze più basse, ma lo supera a frequenze più alte, in particolare raggiungendo un picco intorno a 40 Hz.

Rispetto alla veglia, il sogno lucido e il sonno REM mostravano entrambi un aumento di potenza nelle bande di frequenza δ (delta) e θ (theta).

La veglia con gli occhi chiusi mostrava in modo prominente potenza nella banda α (alpha).

L’alta potenza in δ e θ, unita alla minore potenza α, conferma che il sogno lucido avviene durante il sonno.

Il sogno lucido, con il suo unico aumento di potenza a frequenza più alta, costituisce uno stato di sonno distinto, diverso dal sonno REM regolare.

I test statistici hanno rivelato risultati consistenti per tutti i soggetti nello studio.

Localizzazione degli Effetti:

Non è stato notato un particolare schema quando si confronta l’attivazione nel sogno lucido e nello stato di veglia attraverso varie regioni di interesse (ROI) sul cuoio capelluto.

È stata osservata una distinzione nella banda di frequenza di 40 Hz confrontando il sogno lucido e il sonno REM, in particolare nelle regioni frontale e frontolaterale, dove il sogno lucido aveva una potenza significativamente elevata.

Ciò implica che le regioni frontale e frontolaterale del cervello sono cruciali per raggiungere la lucidità nei sogni.

Analisi della Coerenza:

Lo studio ha esaminato la sincronizzazione (coerenza) attraverso diversi stati: veglia, sogno lucido e sonno REM.

Le coerenze a corto raggio si sono rivelate più significative rispetto a quelle a medio o lungo raggio in tutti gli stati. Non sono state identificate differenze relative allo stato in queste coerenze, suggerendo che le coerenze a lungo raggio non influenzano il cambiamento nella coscienza.

In generale, la ricerca indica che il sogno lucido è uno stato di sonno unico con caratteristiche sia del sonno REM che degli stati di veglia, e le regioni frontali del cervello giocano un ruolo fondamentale nel raggiungimento della lucidità.

  1. Differenze tra stati:

Durante la veglia (WEC), è stato osservato un picco di coerenza nella banda di frequenza α (alpha), che è tipico per questo stato. Questo picco non era presente né nel sogno lucido né nel sonno REM.

Il sonno REM, rispetto al sogno lucido, ha mostrato una diminuzione generalizzata delle coerenze in tutte le bande di frequenza analizzate.

  1. Analisi Statistica:

L’analisi ha rivelato effetti significativi per lo STATO e il RANGE, sia con i dati POT che con il metodo CSD. Anche se a prima vista le coerenze nella veglia e nel sogno lucido sembravano simili, l’analisi ha mostrato coerenze più elevate nella veglia per le bande α, β e 40-Hz.

Riguardo al RANGE, le coerenze a breve raggio erano significativamente più alte rispetto a quelle a medio e lungo raggio in tutte le bande di frequenza, per tutti e tre i soggetti. Non c’erano differenze significative tra le coerenze a medio e lungo raggio.

  1. Differenze Regionali:

Le coerenze durante il sogno lucido erano più forti nelle regioni frontale e frontolaterale. Questo è simile allo stato di veglia, tranne che nello stato di veglia si osserva anche una forte sincronicità occipito-parietale, in particolare nella banda alpha. Nel sonno REM, invece, non c’era una differenziazione chiara nelle coerenze tra diverse regioni.

Le analisi statistiche hanno confermato queste differenze di stato nelle coerenze nelle varie regioni.

  1. Conclusione:

Nel sogno lucido, le coerenze sono simili a quelle della veglia, ma senza il picco tipico della banda α osservato durante la veglia.

Nel sonno REM, contrariamente a ciò che si osserva per la potenza, non c’era un aumento delle coerenze nelle bande δ o θ. Invece, c’era una diminuzione delle coerenze in tutte le frequenze, indicando una desincronizzazione su larga scala.

Il livello elevato di sincronizzazione osservato nel sogno lucido suggerisce che questo stato ha una rete cerebrale simile a quella della veglia, comprese le bande ad alta frequenza. Tuttavia, la sincronizzazione nella banda α, presente solo durante la veglia, distingue chiaramente il sogno lucido dalla veglia, definendolo come uno stato ibrido. Questa caratteristica ibrida del sogno lucido è particolarmente evidente nelle coerenze frontali e frontolaterali.

Problemi Metodologici:

Nonostante molti soggetti sperimentino sogni lucidi a casa, trasferire questa esperienza in laboratorio è difficile. Dalla ricerca, solo tre dei 20 soggetti che affermavano di avere sogni lucidi frequenti sono riusciti a farlo in laboratorio.

Per assicurarsi che i soggetti fossero veramente in uno stato di sogno lucido, sono stati utilizzati movimenti oculari volontari complessi come segnale e registrate variazioni di ampiezza nell’EOG. Gli indicatori mostrano che i soggetti erano effettivamente addormentati quando diventavano lucidi.

Il Sogno Lucido come Stato Ibrido:

I nuovi dati suggeriscono che il sogno lucido non sia un fenomeno tipico del sonno REM, ma piuttosto una combinazione di sonno REM e veglia. Ciò implica una variazione dell’attività cerebrale che si avvicina allo stato di veglia durante i sogni lucidi.

La ricerca suggerisce l’importanza dei sogni lucidi per lo studio della coscienza.

Lucidità e Modello AIM:

Viene introdotto il modello AIM, che descrive lo stato del cervello in termini di Attivazione, Regolazione dell’input/output e Modulazione chimica. Questo modello propone che lo stato del cervello sia sempre dinamico e che esistano molti stati diversi, come il sogno lucido.

Lucidità e Coscienza:

Ci sono state evidenti differenze tra il sonno REM e il sogno lucido nella banda di frequenza 40-Hz. Questa attività potrebbe avere un ruolo nella modulazione della consapevolezza.

Ci sono anche prove di un aumento della connettività corticale durante i sogni lucidi. Anche se sono state osservate alcune coerenze specifiche nella banda 40-Hz, l’aumento generale della sincronizzazione suggerisce che il sogno lucido possiede caratteristiche ibride, combinando aspetti del sonno REM e della veglia.

Differenze Regionali e Conclusione sul Sogno Lucido: 

Lo studio sottolinea che durante il sonno REM (quando si verificano la maggior parte dei sogni), vi è una diminuita attivazione della corteccia prefrontale dorsolaterale (DLPFC), associata alle funzioni esecutive e al senso di sé. Questo potrebbe spiegare la mancanza di volontà, consapevolezza di sé e introspezione nei sogni normali. Tuttavia, durante i sogni lucidi, questi aspetti psicologici ritornano, suggerendo che ci potrebbe essere una riattivazione della DLPFC. Anche se i dati EEG non possono confermarlo direttamente a causa della loro natura non altamente localizzata, è significativo notare un aumento della coerenza in regioni frontali del cervello.

Un altro studio con fMRI ha rivelato che durante i sogni lucidi, oltre all’attivazione della DLPFC, vi è un’attivazione di una rete corticale distribuita, includendo zone frontali, parietali e temporali. Questo potrebbe indicare che durante un sogno lucido, ci sono aspetti della coscienza da svegli che vengono attivati.

In conclusione, i risultati mostrano che durante un sogno lucido, c’è un cambiamento nell’attività elettrica del cervello, in particolare nella gamma di 40-Hz e nelle regioni frontali del cervello. Questo cambiamento può essere influenzato dalla suggestione prima di addormentarsi, suggerendo che la consapevolezza nel sogno REM può essere parzialmente influenzata dalla volontà.

🔍 Fonte: ogni informazione presente in questa pagina è stata tradotta e riassunta, la versione integrale può essere visionata in lingua inglese su questo sito www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2737577/